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Superiori - Geomorfologia e geologia

Alla ricerca delle rocce del centro di Milano - Un museo all'aperto

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I monumenti delle città, soprattutto di quelle più importanti e ricche di storia è spesso un luogo molto adatto a chi voglia osservare e conoscere le rocce. Spesso l'osservazione delle rocce degli edifici storici, facilitata dalla presenza di lastre lucidate che consentono anche l'osservazione di dettagli minuti, permette riflessioni sulla storia della città considerato che nelle diverse epoche, in ragione delle diverse aree di influenza commerciale, venivano sfruttate cave di aree (e geologia) differenti. Attraverso un itinerario nel centro di Milano, con particolare attenzione alle facciate di edifici storici si scoprono le rocce utilizzate per la costruzione



A chi si rivolge: 
Periodo: tutto l'anno
Durata: 3 ore

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Successioni sedimentarie del Sudalpino a Canzo

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Tra il Triassico e il Cretaceo, una ampia area dell’attuale Lombardia era occupata da un grande bacino marino, il cosiddetto Bacino Lombardo. La nostra proposta, che ricalca solo in parte il classico sentiero geologico di Canzo, ci consente di osservare affioramenti esplicativi della storia di questo bacino sedimentario dal Giurassico inferiore fino al Cretaceo.

 




A chi si rivolge: 
Periodo:  primavera e autunno 
Durata: giornaliera

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Gli Orridi di Uriezzo. I ghiacciai e le loro impronte                                              

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Nel cuore delle Alpi Centrali, in Val Formazza,  lungo l’antico letto del Fiume Toce, durante le grandi glaciazioni Quaternarie, l’acqua ha scavato delle strutture particolarmente evidenti, di decine di metri di dimensione: sono i cosiddetti Orridi di Uriezzo; attraverso un comodo itinerario, attrezzato con scalette e corrimano è possibile entrare dentro a questi veri e propri inghiottitoi, che ci consentono anche di osservare da vicino alcune delle rocce strutturalmente più profonde della catena alpina. 

 



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A chi si rivolge: 
Periodo: primavera e autunno
Durata: giornaliera

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Successione sedimentaria  Gole della Breggia                                                        

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Quest’area immediatamente a Nord di Chiasso consente ottime osservazioni di una successione stratigrafica dai depositi triassici di mare poco profondo, ai sedimenti giurassici di mare profondo, alle argilliti cretacee testimonianza dell’erosione della catena alpina in sollevamento. 

 Inquadramento geologico dell'area del Sudalpino nell'ambito della storia geologica delle Alpi. 



A chi si rivolge: 
Periodo: primavera e autunno
Durata: giornaliera

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Il ghiacciaio del Morteratsch … con il Trenino Rosso (Svizzera)

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Questo ghiacciaio è una meta didattica privilegiata per avvicinarsi all’ambiente di altra montagna. Per la sua facile accessibilità consente di avvicinare da vari punti di osservazione la grande massa glaciale, al fine di approfondire sia gli aspetti morfologici più tipici sia l’evoluzione temporale del movimento glaciale con le sue fasi di ritiro ed avanzata, grazie alla possibilità di percorrere direttamente per un buon tratto la morena della Piccola Età Glaciale. Completa la proposta un tratto del percorso di ritorno con il Trenino Rosso del Bernina, patrimonio UNESCO, un vero prodigio della tecnica, che consente di avvicinare il mondo dell’altra montagna in modo originale.

Opzione  in accordo con esigenze didattiche particolari è possibile realizzare un approfondimento relativo alla vegetazione alpina.



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A chi si rivolge: 
Periodo: metà maggio - ottobre
Durata: giornaliera

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Il Giardino dei Ghiacciai …con il Trenino Rosso (Svizzera)                                     

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Al limite meridionale della Val Cavaglia il ghiacciaio del Palù ha dato origine, in tempi remoti, sul promontorio che oggi costituisce un eccezionale punto panoramico sulla Val Poschiavo, ad una serie di singolari pozzi di escavazione fluvioglaciale chiamati “Marmitte dei Giganti”. Questo sito è particolarmente interessante poiché essendo stato abbandonato dal ghiacciaio da poco più di un secolo vi si possono riconoscere gli elementi morfologici con una evidenza sconosciuta in altri siti analoghi di più antico modellamento.

La giornata prevede un tratto del percorso con il Trenino Rosso del Bernina ed una parte a piedi.




A chi si rivolge: 
Periodo: metà maggio - ottobre
Durata: giornaliera

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La Bessa                                                                                                             

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Alle pendici della più grande morena d’Europa, la Serra d’Ivrea, testimonianza del passaggio dei grandi ghiacciai quaternari che scendevano dalla catena alpina, si trovano le tracce di una colossale opera dell’uomo: le miniere aurifere della Bessa. Migliaia di schiavi, in epoca romana, tra il II ed il I sec a.C., hanno scavato, accumulato e lavato una enorme quantità di materiale per estrarre oro. Si stima circa 100 tonnellate, come descritto da Plinio e Stradone.  Ciò che resta di questa immensa opera sono colline e canali di lavorazione che rendono il paesaggio quasi lunare, ma con panorami spettacolari verso la pianura e le cime delle Alpi Biellesi. Si tratta di un’area di grande interesse anche per l’osservazione di vari tipi di rocce di origine alpina.




Periodo: aprile - ottobre
Durata: giornaliera

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Chenaillet – Colletto Verde (Francia)

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Nei pressi del passo del Monginevro sono presenti alcuni affioramenti particolarmente interessanti di lembi di crosta oceanica; in particolare si può raggiungere, in un contesto alpino di grande bellezza, il più bell’affioramento alpino e probabilmente europeo di basalti a pillow, che si ritrovano in posizione di deposizione




Periodo: settembre
Durata: giornaliera

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Monte San Giorgio (Svizzera)                                                                                    

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Il Monte San Giorgio è posto in ottima posizione panoramica sopra il Lago di Lugano, incuneato tra i due rami meridionali; è una tra le località delle Prealpi dove si può osservare nel modo più completo l'interessante successione sedimentaria carbonatica che caratterizzava il Bacino lombardo nel periodo Triassico. Qui sono  state ritrovate faune fossili di eccezionale interesse, composte soprattutto da pesci, ma anche da piccoli dinosauri marini.Osservazione di alcuni fossili significativi presso il museo Paleontologico di Meride. inquadramento geologico dell'area del Lago di Lugano nell'ambito della storia geologica delle Alpi




Periodo: maggio - ottobre
Durata: giornaliera

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Verso il cuore delle Alpi                                                                                                 

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Il settore centrale delle Alpi, in prossimità del Lago di Como, consente di osservare breve distanza vari tipi di rocce, dalle rocce sedimentarie del massiccio delle Grigne, al cosiddetto metamorfico del Sudalpino caratterizzato da rocce molto antiche risalenti all'orogenesi ercinica, precedente alla formazione della catena alpina; dalle rocce intensamente deformate dalla Linea Insubrica alle intrusioni di tipo granitico del Plutone Masino Bregaglia, fino alle rocce serpentinitiche della zona di Chiavenna, testimonianza del matamorfismo di una antico fondale oceanico



Periodo: primavera - autunno
Durata: giornaliera

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Il Vajont: una catastrofe annunciata              

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La diga del Vajont è uno dei simboli, non solo in Italia, delle tragedie che possono derivare da una gestione poco accorta dei dati geologici in sede di progettazione di grandi opere di ingegneria civile. La nostra proposta, oltre ad un incontro in cui si potranno esaminare carte e immagini d’epoca, prevede una escursione di due giorni per osservare e conoscere tutta l’area della frana e le zone circostanti al fine di comprendere al meglio tutte le problematiche connesse ad un’opera di questo tipo.

Spostamenti in loco a piedi e in bus.

Programma standard:

1° giorno: osservazioni della diga ed escursione sul corpo di frana del Monte Toc

2° giorno: escursione tra Erto e Casso con visita del museo sul Vajont

Interessi didattici: Elementi geologici per la progettazione di un bacino artificiale; osservazionisull’ambiente umano e geologico.



Periodo: maggio - ottobre
Durata: 2 giorni

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Il più lungo ghiacciaio delle Alpi: l’Aletschgletscher (Svizzera)             

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Il ghiacciaio di Aletsch, con i suoi 24 km di lunghezza, è uno dei pochi ghiacciai alpini che possono competere per dimensioni con i ghiacciai che fino alla fine dell’800, al termine della Piccola Età glaciale,  occupavano molte valli alpine. Grazie al’uso degli impianti di risalita e della estesa rete di comodi sentieri di questa zona del Canton Vallese è possibile avvicinarsi al ghiacciaio in una parte mediana, in prossimità del lago intermorenico di Marjelen. Da qui  si possono effettuare sia osservazioni ravvicinare del materiale ghiaccio al limite con le rocce sottostanti, sia una affascinante ed estesa panoramica sul ghiacciaio in tutta la sua lunghezza.

Base a Kuhboden

Programma standard:

1° giorno: escursione al ghiacciaio e al lago Marjelen

2° giorno: escursione a Bettmeralp e Riederfurka

Interessi didattici: osservazione ravvicinata di un grande ghiacciaio alpino ed al lago Marjelen, un raro lago intermorenico.



A chi si rivolge: 
Periodo: settembre - ottobre
Durata: 2 giorni

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